Hernica Saxa: le Città Erniche unite per la Capitale Italiana della Cultura 2028

Hernica Saxa: le Città Erniche unite per la Capitale Italiana della Cultura 2028

Il 25 settembre 2025 Anagni, Alatri, Ferentino e Veroli hanno presentato la candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2028 con “Hernica Saxa”, un progetto che unisce radici e futuro, patrimonio e innovazione, comunità e sviluppo.

Il 25 settembre 2025 segna una data importante per il territorio ernico: le città di Anagni, Alatri, Ferentino e Veroli hanno presentato ufficialmente la candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2028, sotto il nome evocativo di “Hernica Saxa. Dove la Storia lega, la Cultura unisce”.

La proposta trae ispirazione dall’antica Lega Ernica, quando queste comunità scelsero di unirsi per affrontare insieme le sfide del loro tempo. Oggi, allo stesso modo, la cultura diventa il filo che lega passato e futuro, tradizione e innovazione, patrimonio materiale e immateriale. L’obiettivo è ambizioso: trasformare le città da custodi di un’eredità millenaria a protagoniste di un progetto unitario, capace di parlare con una sola voce e di proiettarsi sulla scena nazionale ed europea.

Il dossier di candidatura costruisce una visione ampia e condivisa. Le possenti mura megalitiche e le acropoli, le cattedrali e le abbazie, le arti e i mestieri tradizionali, le memorie popolari e le nuove tecnologie diventano parte di un’unica narrazione. Un racconto che intreccia radici e futuro, proponendo itinerari culturali, festival diffusi, archivi della memoria, laboratori di innovazione digitale, fino alla creazione di un grande Museo Virtuale delle Città Erniche.

In questo percorso il Museo Diffuso di Alatri svolge un ruolo centrale: il Chiostro di San Francesco con il Cristo del Labirinto, le Mura Poligonali e l’Acropoli, insieme al Museo Civico Archeologico di Palazzo Gottifredo, rappresentano luoghi simbolo attorno ai quali si sviluppa una narrazione che unisce ricerca scientifica, valorizzazione e accessibilità.

Con “Hernica Saxa” le Città Erniche non si limitano a custodire il proprio patrimonio, ma lo interpretano come motore di sviluppo e coesione, immaginando un futuro in cui la cultura diventa risorsa condivisa e leva di crescita per l’intero territorio. La proclamazione della Capitale Italiana della Cultura 2028 avverrà entro marzo 2026, ma il cammino è già iniziato: un cammino che nasce dalle pietre antiche e guarda lontano, con la convinzione che l’unione sia la vera forza di queste comunità.