Il Tempio più antico e le fasi arcaiche

Il Tempio più antico e le fasi arcaiche

Sull’acropoli di Alatri restano i resti di un tempio arcaico (V-III sec. a.C.), con podio in opera poligonale e materiali votivi come ex voto anatomici, vasetti e figurine bronzee. Accanto si conserva un muro collegato a una prima fortificazione. La successiva monumentalizzazione inglobò e rispettò questo santuario, segno della continuità del sacro dagli Ernici all’età romana fino alla Cattedrale di San Paolo.

All’interno dell’area sommitale dell’acropoli, alle spalle delle tre nicchie dette “i Santuari”, un settore recintato conserva le tracce di un edificio sacro precedente alla grande sistemazione tardo-repubblicana. Le indagini condotte negli anni Settanta del Novecento e poi all’inizio dei Duemila hanno messo in luce l’angolo di un basamento in opera poligonale, interpretabile come podio di un tempio.

Accanto al podio corre un muro parallelo, visibile per un breve tratto e allineato con il sistema murario più antico dell’acropoli. L’orientamento e la tecnica costruttiva suggeriscono un legame con una fase arcaica di fortificazione (V sec. a.C.), forse la stessa cui rimandano il muro obliquo inglobato nel corridoio della Porta Maggiore e alcuni tratti “più rozzi” del lato orientale.

Nel riempimento e negli strati circostanti sono stati recuperati materiali votivi databili tra V e III secolo a.C.: vasetti miniaturistici, ex voto anatomici (teste, arti) in terracotta, figurine su lamina bronzea, monete ed elementi di decorazione architettonica fittile. È un corredo che parla chiaramente di pratiche cultuali continuative, frequentate da devoti provenienti dall’area ernica e dal Lazio interno.

La successiva monumentalizzazione del II secolo a.C. non cancellò questo paesaggio sacro: al contrario, lo inglobò e ne rispettò il “segno”, forse anche attraverso soluzioni commemorative come le tre grandi nicchie dei “Santuari”, pensate per conservare la memoria di luoghi e riti più antichi. In questo dialogo tra fasi costruttive si riconosce la cifra dell’acropoli di Alatri: continuità del sacro, dal santuario arcaico degli Ernici al tempio romano sul podio monumentale, fino alla Cattedrale di San Paolo.

Oggi, affacciandosi su quest’area, il visitatore può leggere in sezione il palinsesto del colle: accanto alle mura ciclopiche tardo-repubblicane riemerge l’impianto arcaico, che testimonia come Alatri fosse già nel V secolo a.C. un centro urbanizzato e strategico, capace di esprimere un’architettura di culto monumentale e una religiosità condivisa.