Le Fortificazioni poligonali e il giro esterno dell’Acropoli

Le Fortificazioni poligonali e il giro esterno dell’Acropoli

Le mura poligonali dell’acropoli di Alatri raccontano una storia millenaria. Alte fino a 15 metri e lunghe oltre un chilometro, custodiscono porte monumentali come la Porta Maggiore e la Porta Minore con i suoi simboli apotropaici. Percorrere il giro esterno lungo la via Gregoriana significa immergersi in un capolavoro unico dell’architettura megalitica, dove ingegno e sacralità si fondono nel paesaggio.

L’Acropoli di Alatri è un capolavoro assoluto dell’architettura megalitica dell’Italia centrale. Le sue mura in opera poligonale, costruite con enormi blocchi di calcare perfettamente incastrati senza l’uso di malta, danno forma a una cinta fortificata che ancora oggi impressiona per imponenza e precisione tecnica. Con uno spessore di vari metri e altezze che in alcuni punti superano i 15, queste mura sorreggono un vasto terrapieno artificiale che, in età repubblicana, fu trasformato in terrazza monumentale per accogliere i grandi edifici sacri della città.

Un percorso storico lungo le mura

Il giro esterno dell’acropoli è oggi reso possibile dalla via Gregoriana, una sorta di circonvallazione voluta da papa Gregorio XVI nel 1843. Lungo questo itinerario il visitatore incontra alcuni dei punti più suggestivi della fortificazione.

  • L’angolo nord-orientale mostra un raccordo tra murature di epoche diverse, forse residuo di un accesso più antico, sostituito dalla monumentale rampa oggi visibile.

  • Poco oltre si conserva un tratto sporgente della muraglia, attribuibile a una fase primitiva della fortificazione, forse parte di un accesso arcaico.

  • Sul lato orientale, il più spettacolare, la muratura raggiunge oltre 15 metri di altezza nel punto detto Pizzo Pizzale: qui la possente tecnica costruttiva suscita ancora oggi meraviglia e ammirazione.

Porte e accessi

Il giro esterno conduce a due ingressi fondamentali: la Porta Maggiore, con il suo gigantesco architrave monolitico lungo oltre 5 metri, e la suggestiva Porta Minore o “Grotta del Seminario”, detta anche Porta dei Falli per i simboli apotropaici scolpiti sull’architrave. Entrambi gli accessi testimoniano l’abilità costruttiva e la ricercata valenza simbolica dei costruttori ernici e romani.

Un’eredità millenaria

Le mura poligonali dell’acropoli di Alatri non sono solo un’opera difensiva: esse incarnano la capacità di un popolo di dominare la pietra e il paesaggio, creando una struttura che ha sfidato il tempo e che ancora oggi segna in modo inconfondibile l’identità della città. Percorrere il giro esterno significa ripercorrere secoli di storia, cogliendo la continuità tra l’acropoli arcaica, il grande progetto repubblicano e la città moderna che ancora vive all’ombra delle sue mura ciclopiche.