Le Porte dell’Acropoli

Le Porte dell’Acropoli

Le porte dell’acropoli di Alatri sono autentici capolavori megalitici. La Porta Maggiore, con l’enorme architrave monolitico e il corridoio monumentale, univa ingegno difensivo e prestigio urbano, mentre la Porta Minore, decorata con tre falli apotropaici, testimonia credenze e simboli di protezione. Non solo varchi, ma soglie sacre e difensive che custodivano l’ingresso a uno spazio urbano e religioso unico.

Il circuito murario dell’acropoli di Alatri custodisce due ingressi monumentali che testimoniano la straordinaria perizia costruttiva e l’originalità simbolica delle architetture megalitiche ernicie. Non si tratta di semplici varchi, ma di veri dispositivi difensivi e rituali, che ancora oggi trasmettono il fascino di un paesaggio sacro fortificato.

Porta Maggiore o Porta Civita

Situata sul lato sud-orientale, è il principale accesso all’acropoli e una delle più imponenti porte in opera poligonale di tutta l’Italia antica. L’ingresso è coperto da un poderoso architrave monolitico di calcare, lungo oltre 5 metri e spesso quasi 2, perfettamente incastrato negli stipiti con un sistema che impediva lo slittamento. Ai lati sono ancora visibili i fori dei cardini che sostenevano i battenti lignei.
Il corridoio di accesso, fiancheggiato da blocchi perfettamente squadrati, presenta un tratto singolare: poco oltre la soglia alcuni blocchi sporgono irregolari rispetto al paramento liscio. Gli studiosi hanno ipotizzato che si tratti di resti di una struttura preesistente inglobata nel corridoio, forse un tratto della fortificazione arcaica (V-IV sec. a.C.), poi riutilizzato nella sistemazione tardo-repubblicana.
Oggi la porta è raggiungibile tramite una scalinata ottocentesca in pietra, realizzata quando la funzione difensiva era ormai perduta. In origine, invece, vi si accedeva con scale mobili, probabilmente lignee, che ne accentuavano la sicurezza. Proprio accanto all’ingresso è stata rinvenuta una monumentale vasca circolare in parte scavata nella roccia, capace di contenere fino a 36.000 litri d’acqua, identificata con il lacus ad portam citato nell’iscrizione di Betilieno Varo: un prezioso indizio della complessa gestione idrica dell’acropoli.

Porta Minore o Grotta del Seminario

Sul lato sud-occidentale si apre una seconda porta, di dimensioni minori ma di enorme interesse. È nota come Porta Minore o Porta dei Falli per l’architrave decorato con tre falli scolpiti in rilievo, simboli apotropaici diffusi nel mondo antico, destinati a proteggere l’accesso e a respingere il malocchio o lo scherno del nemico.
Questa posterula, utilizzata probabilmente come passaggio secondario o di servizio, conserva i fori dei cardini delle ante originarie. All’interno si sviluppa un corridoio in salita, coperto da grandi lastre lapidee disposte a gradoni, che conduceva direttamente alla terrazza sommitale.