Il Portico di Lucio Betilieno Varo
Edificato nel 154 a.C. dal censore Lucio Betilieno Varo, il portico monumentale ai piedi dell’acropoli era una grandiosa via d’accesso e insieme una “via sacra” usata per cerimonie pubbliche e religiose. Restano il canale di scolo, le basi delle colonne e frammenti architettonici. Restaurato di recente, testimonia la monumentalità urbana di Alatri in età repubblicana e il legame tra potere civico e culto dei Penati.
Una galleria monumentale verso l’acropoli
Alla base del prospetto settentrionale dell’acropoli, nell’area oggi nota come Piazza Rosa, il censore Lucio Betilieno Varo fece costruire nel 154 a.C. un portico “attraverso il quale si va alla rocca”. Si trattava di una grandiosa galleria di accesso, che collegava la città bassa al cuore monumentale dell’acropoli. La sua funzione non era solo pratica: rappresentava una sorta di via sacra, percorsa durante cerimonie pubbliche e religiose, simbolo della potenza della città e della protezione divina.
Architettura e resti conservati
Dell’imponente struttura, parte di un complesso urbanistico che trasformò Alatri in età tardo-repubblicana, rimangono oggi:
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un crepidoma con cavità quadrangolari che accoglievano le basi delle colonne;
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un lungo canale di scolo per la raccolta delle acque piovane, realizzato con lastre inclinate di calcare;
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un tratto di muro ad angolo retto in opera incerta, a sostegno della struttura.
Gli scavi hanno restituito anche frammenti architettonici, come un fregio dorico con triglifi e metope, oggi custodito nel Museo Civico. Non si può escludere che il portico fosse parte di un più vasto sistema di edifici porticati che incorniciavano la piazza ai piedi dell’acropoli.
Un luogo sacro e identitario
Nel 1921, nell’area del portico, fu rinvenuta una piccola ara di età augustea con iscrizione dedicata ai Penati, divinità protettrici della città e della famiglia. Questo ritrovamento conferma il forte valore simbolico e religioso del complesso, che non era solo un’opera di rappresentanza civica ma anche un luogo sacro legato all’identità della comunità.
Restauro e valorizzazione
In anni recenti il portico è stato oggetto di un accurato intervento di restauro, promosso dal Comune di Alatri e diretto dalla Soprintendenza. I lavori hanno consolidato i conci instabili, ripristinato il sistema di drenaggio e rimosso le superfici deteriorate, con malte compatibili con quelle antiche. Oggi il monumento è nuovamente leggibile e visitabile, restituendo alla città uno dei suoi simboli più alti di monumentalità e di orgoglio civico.